C’è una casa che ogni sera sembra divorata dal fuoco. Lingue arancioni danzano dietro le finestre, una colonna di fumo si alza lenta, le ombre tremolano come in un film catastrofico. È tutto finto, ma talmente credibile che gli automobilisti frenano, i passanti si agitano e qualcuno, inevitabilmente, chiama i vigili del fuoco.
Dietro questa illusione ci sono Amanda Peden e Sam Lee, una coppia di Fountain Inn, in South Carolina, che ha trasformato Halloween in un laboratorio di effetti speciali domestici. Da anni alzano l’asticella: nel 2021 un aereo “precipitato” con scheletri appesi a un paracadute nel giardino; nel 2022 un incidente d’auto, con un furgone rovesciato e un guidatore osseo intrappolato; nel 2023 il vero salto di qualità, con l’esordio della loro casa in apparenza avvolta dalle fiamme. La scenografia, tornata anche quest’anno, continua a trarre in inganno chi la vede per la prima volta.
Una coppia della South Carolina ha trasformato la propria casa in una scenografia che sembra avvolta dalle fiamme
Immagine: Amanda Riggins Peden
La ricetta? Fumo artificiale, luci studiate al millimetro, prospettive furbe e un montaggio “dal vivo” che fa sembrare tutto terribilmente plausibile. In pratica, usano lampade colorate dietro i vetri per simulare i bagliori, macchine del fumo con tempi lenti per suggerire una combustione in corso, qualche dettaglio (travi che “scricchiolano”, riflessi sulle tende) che inganna l’occhio prima ancora che il cervello ragioni.
L’illusione, creata con fumo e luci arancioni, è talmente realistica da ingannare molti automobilisti
Immagine: Amanda Riggins Peden
Il problema è che l’occhio, spesso, vince. Nei giorni immediatamente successivi all’allestimento, le chiamate al 911 si sono susseguite. Il capo dei vigili del fuoco di Fountain Inn, Russell Alexander, ha spiegato che la sua squadra è in contatto costante con la famiglia: quando arriva una segnalazione, prima si telefona per assicurarsi che sia tutto sotto controllo; se chi chiama insiste o è particolarmente allarmato, viene comunque inviata una pattuglia di verifica. Per un professionista, alcuni indizi tradiscono l’illusione — il fumo sale troppo lentamente e non ha la tonalità di un incendio reale — ma per i non addetti ai lavori l’effetto è davvero realistico.
Numerose persone, vedendo l’apparente incendio, hanno chiamato i vigili del fuoco

Amanda, consapevole della confusione che la sua installazione può suscitare, ha avvertito in anticipo i vicini sui social: ogni sera, fino al 31 ottobre, le “fiamme” si accendono tra le 20:00 e le 22:00. L’appello è semplice: non chiamate i pompieri. Eppure la fama della casa “in fiamme” l’ha trasformata in un’attrazione locale, tra selfie entusiasti e discussioni accese nei gruppi di quartiere. C’è chi applaude l’ingegno, chi parla di arte immersiva, chi invoca addirittura un divieto perché “crea panico”.
In passato, la famiglia aveva messo in scena un aereo precipitato e un furgone capovolto con scheletri
Immagine: Amanda Riggins Peden
Dentro, intanto, la vita scorre tranquilla: Amanda, Sam e il loro figlio quindicenne cenano, guardano la TV, sistemano la cucina, mentre dall’esterno sembra tutto andare in fumo. È questo contrasto — normalità dentro, apocalisse fuori — a rendere l’opera tanto ipnotica. In fondo, Halloween nasce proprio così: come una parentesi in cui ci concediamo di capovolgere il quotidiano, travestire le paure e sondare il confine tra realtà e finzione.
Anche il capo dei vigili del fuoco ha confermato che ogni anno ricevono diverse segnalazioni d’emergenza
Alcuni residenti ammirano la creatività, mentre altri ritengono che l’allestimento generi panico inutile
Immagine: Amanda Riggins Peden
La domanda, però, resta: dove finisce il gioco e dove inizia il rischio? L’arte pubblica, soprattutto quando invade la strada, ha sempre un impatto collettivo. Gli allestimenti di Amanda e Sam funzionano perché toccano un nervo scoperto — l’ansia di un’emergenza domestica — e lo fanno con una verosimiglianza rara. Ma più è alta la qualità dell’illusione, più serve una cornice chiara: cartelli visibili, un’informativa ai vicini, un coordinamento continuo con i soccorsi. Tutte cose che, per fortuna, qui ci sono. Resta da capire se bastino a convincere anche il passante distratto, quello che vede fumo e chiama senza pensarci due volte.
La coppia ha avvisato sui social che si tratta solo di una decorazione, chiedendo di non chiamare il 911
Immagine: Amanda Riggins Peden
C’è poi una riflessione culturale. In un’epoca abituata agli effetti digitali, stupisce scoprire quanto sia potente un trucco analogico fatto di luci e fumo. Questa casa ci ricorda che l’illusione più efficace non sta nel pixel perfetto, ma nell’orchestrare la percezione: dare al cervello due o tre indizi giusti e lasciarlo correre verso la conclusione sbagliata. È il motivo per cui lo spettacolo divide: seduce e spaventa, affascina e irrita.
La famiglia è nota per la sua grande passione per le decorazioni di Halloween, spesso spettacolari e fuori dal comune

Amanda e Sam, dal canto loro, hanno creato un rito serale: alle otto si accendono le “fiamme”, alle dieci si spengono. Una coreografia precisa, quasi un sipario che cala. Finché dura, la loro casa è un palcoscenico e la strada un pubblico inconsapevole. E non c’è dubbio che, tra applausi e borbottii, la performance centri il bersaglio: farci provare qualcosa.
Immagine: Amanda Riggins Peden
Forse è questo il senso più autentico dell’installazione. In un mondo dove scorriamo immagini senza sosta, una facciata che “brucia” ma non brucia ci costringe a rallentare, a guardare due volte, a interrogarci su ciò che vediamo. Halloween, alla fine, è anche questo: un promemoria che la realtà, specie al calare del buio, è spesso una questione di luci, fumo e… immaginazione.
All’interno della casa, la famiglia vive normalmente: cena, TV e vita quotidiana, mentre fuori sembra tutto in fiamme
Immagine: Amanda Riggins Peden
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