
Risalente al 1200 a.C. circa, questo vasto complesso fu scavato per la prima volta dagli Ittiti e successivamente ampliato dai Frigi e dai primi cristiani. Con 18 livelli che sprofondavano nelle profondità della terra, Derinkuyu era una meraviglia dell’ingegneria, completa di cappelle, stalle e persino impianti per la produzione di vino e olio d’oliva.
In grado di ospitare fino a 20.000 persone, la città servì da rifugio sicuro durante invasioni e conflitti nel corso dei secoli. I suoi intricati condotti di ventilazione, i pozzi e le imponenti porte in pietra garantivano la sopravvivenza a coloro che si nascondevano al suo interno. Oggi, Derinkuyu è una testimonianza dell’ingegno e della resilienza umana, offrendo un affascinante scorcio sul passato.
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