Scavate in profondità nella terra, le Damous, case rupestri berbere secolari, si fondono con il paesaggio, silenziose sopravvissute al tempo e ai venti del deserto (3/51)

Invisibili da lontano, freschi d’estate, caldi d’inverno: questi santuari sotterranei raccontano storie più antiche delle città. Alcuni hanno più di 2.000 anni, con radici così profonde che persino gli antichi scrittori greci ne hanno preso nota.

Abitanti del posto come Al-Arbi Belhaj vivono ancora tra le pietre scolpite e gli echi ancestrali, accogliendo i viaggiatori curiosi con tè, storie e uno sguardo su uno stile di vita dimenticato.

Gharyan non si limita a preservare la storia: la vive.

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