Un filobus aveva perso il controllo ed era caduto in un bacino idrico. Si trovava a 25 metri dalla costa ed era sprofondato a una profondità di 10 metri. Karapetyan, nonostante la mancanza di visibilità causada dal limo che si era alzato dal fondo, si tuffò subito nelle acque piene di liquami e riuscì ad aprire il lunotto posteriore del filobus prendendolo a calci. Dei 92 passeggeri a bordo, Karapetyan tirò fuori 46 persone, 20 delle quali sono sopravvissute. L’acqua fredda e le molteplici lacerazioni causate dai frammenti di vetro gli costarono 45 giorni di ospedale. Si prese la polmonite e la sepsi. Sebbene riuscì di riprendersi, i danni ai polmoni gli impedirono di continuare la sua carriera di nuotatore.
Segui Keblog su Google News!