In passato la macchina da scrivere era lo strumento più diffuso per comporre testi in bella copia, ma con l’avvento degli strumenti digitali il suo declino è stato inevitabile. Tuttavia, anche se superata dai computer, dai tablet e dagli smartphone, non è completamente scomparsa: in India, per esempio, ancora oggi la macchina da scrivere è molto utilizzata in ambito giuridico, e nel paese esistono diversi istituti che insegnano ad usarla.
Ma quello che vogliamo mostrarvi è un uso davvero insolito di questo oggetto. L’artista James Cook crea vere e proprie opere d’arte utilizzando macchine da scrivere manuali. Grazie alla sua creatività, tasto dopo tasto, prendono vita ritratti di celebrità, di animali, nature morte e scorci di città, e il risultato è incredibile. Date un’occhiata di seguito ai suoi lavori e votate i vostri preferiti cliccando su “mi piace”!
Altre info: James Cook | Instagram
Per creare le sue incredibili opere d’arte Cook utilizza diverse macchine da scrivere (quasi 50!), donate per lo più dai suoi fan. Negli ultimi 7 anni ha dattiloscritto oltre 200 disegni, commissionati da diverse celebrità. Nella maggior parte delle opere l’artista ha nascosto messaggi o parole ispirate ai retroscena dei progetti realizzati.
Ma chi ha inventato la macchina da scrivere? Le sue origini sono incerte, ma sembra che il suo inventore sia l’italiano Giuseppe Ravizza. Nel 1846 Ravizza progettò e realizzò una macchina da scrivere chiamata cembalo scrivano (per la somiglianza con lo strumento musicale), che doveva servire a far sì che anche i ciechi potessero scrivere. La vera produzione commerciale della macchina da scrivere tuttavia si ebbe solo alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti. In Italia la prima macchina da scrivere che venne prodotta a livello industriale fu la Olivetti M1, presentata nel 1911 all’Esposizione internazionale di Torino.
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