48 straordinarie foto storiche che racchiudono forti emozioni (7/48)

“Quando fece domanda per correre la Maratona di Boston nel 1966, le fu rifiutata con la motivazione: “Le donne non sono fisiologicamente in grado di correre una maratona e non possiamo assumerci questa responsabilità”. Poi, esattamente 50 anni fa oggi, il giorno della maratona, Bobbi Gibb si nascose tra i cespugli in attesa dell’inizio della gara. Quando circa metà dei corridori era passata, si unì alla corsa. Indossava i bermuda del fratello, un paio di sneakers da ragazzo, un costume da bagno e una felpa. Mentre si lanciava nella massa di runner, Gibb iniziò a sentire caldo, ma non si tolse il cappuccio. “Sapevo che se mi avessero vista, avrebbero cercato di fermarmi” disse. “Pensavo addirittura che potessero arrestarmi”. Non ci volle molto perché i corridori maschi vicini a Gibb si rendessero conto che non era un altro uomo. Si aspettava che la spingessero fuori strada o chiamassero la polizia. Invece, gli altri runner le dissero che se qualcuno avesse provato a interferire con la sua gara, lo avrebbero fermato. Finalmente sentendosi al sicuro, Gibb si tolse la felpa. Non appena divenne chiaro che c’era una donna a correre la maratona, la folla esplose – non di rabbia o indignazione, ma di pura gioia, ricordò. Gli uomini l’acclamarono. Le donne piansero di commozione. Quando raggiunse il Wellesley College, la notizia della sua corsa si era diffusa e le studentesse l’aspettavano, saltando e urlando. Il governatore del Massachusetts la attese al traguardo e le strinse la mano. La prima donna ad aver mai corso la maratona aveva terminato tra la prima metà dei finalisti.”

Segui Keblog su Google News!

What do you think?

861 Punti

Tocca a te, lascia un commento!

Lascia un commento