Nell’età dei selfie, dove l’aspirazione all’autorealizzazione coesiste con l’ansia da prestazione, viviamo immersi in una società di contraddizioni a volte affascinanti, altre sconcertanti. Siamo in una fase storica in cui l’accesso a una montagna di informazioni è a portata di clic, eppure le fake news proliferano come funghi dopo la pioggia. Viviamo in condomini intelligenti e case domotiche, ma siamo sempre più distanti dai nostri vicini. Corriamo su tapis roulant ascoltando podcast sull’importanza del ‘qui e ora’, mentre programmiamo la sveglia per la corsa mattutina e la giornata frenetica che seguirà.
L’imbarazzo della scelta si scontra con la paralisi decisionale; la promessa di un futuro tecnologico radiante si scontra con le minacce ambientali che incombono. Riusciamo a fare videochiamate a migliaia di chilometri di distanza, ma a volte ci sentiamo impotenti nel comunicare con chi ci è accanto. Acquistiamo cibi biologici e bevande detox mentre sfogliamo riviste che esaltano la giovinezza eterna, ma che ci fanno sentire costantemente inadeguati.
In questo mare di dicotomie, come naviga l’individuo moderno? E cosa significano tutte queste contraddizioni per l’evoluzione della nostra società? Sono domande piuttosto complesse, vero? E noi non sembriamo più abituati alla complessità. L’artista Anton Gudim continua a puntare il dito su alcune delle contraddizioni che caratterizzano a nostra società, grazie alle sue vignette della serie “SÌ, MA”, che vogliono tracciare un percorso che ci aiuti a comprendere meglio non solo dove stiamo andando, ma anche chi siamo diventati. Scoprite le illustrazioni qui sotto, votate le vostre preferite e non perdetevi le puntate precedenti qui e qui.
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