Una gomma da masticare come alternativa espressione dell’ecoattivismo contemporaneo.
Si può fare arte, anziché imbrattarla, per attirare l’attenzione su tematiche ambientali?
La risposta potrebbe arrivare da Crema attraverso l’opera “Yes, I Can”, esposta fino al 23 settembre nella collettiva FRAme curata da Rosanna Accordino, presso la TD ART Gallery della città.
Durante il vernissage con gli artisti viene data la parola all’artista MiTch Laurenzana che, ad insaputa dei presenti e dei galleristi stessi, ha tolto dalla sua bocca un BigBabol per attaccarlo su una delle sue opera esposte, marginalmente tra tela e cornice, prima di prendere a parlare e dare spiegazioni.
Non un’ennesima protesta per l’ambiente, ma una vera e propria provocazione all’attuale fenomeno degli imbrattamenti da parte di alcuni ambientalisti. L’artista ha così trasformato il gesto in un’alternativa espressione dell’ecoattivismo contemporaneo.
Sempre più discussi i casi di proteste da parte degli attivisti del collettivo Ultima Generazione che, rifiutando la definizione di “ambientalisti”, diventano protagonisti di numerose manifestazioni contro il cambiamento climatico prendendo di mira famose opere d’arte, quasi sempre senza danni.
Dalla “Primavera” di Botticelli agli Uffizi, “I girasoli” di Van Gogh, fino al quadro di Klimt a Vienna.
Sempre più virali i loro video mentre entrano nei musei e lanciano liquido contro i quadri per poi attaccarsi con la colla alle opere d’arte: tutti impegnati nella campagna di protesta anti-petrolio “Just Stop Oil” per sensibilizzare sull’emergenza climatica.
Nel caso di Crema, invece, l’artista modenese ha lasciato ugualmente i visitatori sbigottiti con gli smartphone tra le mani mentre immortalavano il momento, il tempo di un istante poi l’artista ha spiegato il suo gesto.
“Loro imbrattano volendo attirare l’attenzione e provando a simboleggiare le impronte negative dell’impatto umano sulla natura. Io, completando in modo provocatorio davanti a voi la mia opera, vi racconterò di quanto oggi le gomme da masticare siano un problema di smaltimento ai danni dell’ambiente e della qualità degli spazi e dei luoghi a fruizione collettiva.”
Per conoscenza di pochi, la gomma da masticare è oggi al quarto posto tra i 10 rifiuti più inquinanti del pianeta. Laurenzana ha infatti riportato i risultati di alcune stime di Legambiente in cui si è calcolato che, solo in Italia, se ne consumano ogni giorno circa 28 milioni; di queste, circa 23.000 tonnellate vengono gettate a terra. Un’azione troppo spesso comune che, oltre a danneggiare l’ambiente con una degradazione naturale che avviene mediamente in 5 anni, diventano una notevole spesa da sostenere per la loro rimozione che impiega circa 2 minuti e costa oltre 1 euro per ogni chewingum.
Circa un miliardo gli euro complessivamente spesi in Italia, ogni anno, per rimuovere le gomme da masticare dalle strade delle nostre città.
Quello avvenuto a Crema rappresenta un gesto alternativo di pura arte e capace di diventare un elemento di attenzione sulle conseguenze che le azioni di oggi avranno sul futuro.
MiTch è già noto per essere interprete costruttivo di alcuni dei temi di cui è vittima il nostro tempo, e ancora una volta ha proposto un’idea di rovesciamento dell’atto distruttivo in generativo dell’opera, mantenendo al contempo il messaggio.
“Yes, I Can” resterà in mostra presso la TD Art Gallery di Crema fino al 23 settembre 2023; accanto all’opera un pacchetto di BigBabol con le ultime gomme da masticare (e attaccare?).
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