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Foto inquietanti scattate all’interno di manicomi nei decenni passati

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La sola parola “manicomio” genera in noi uno stato di inquietudine. Le immagini di persone magre, sofferenti, che si aggirano con poca consapevolezza in ambienti sovraffollati, sporchi e miserevoli non ci abbandonano. Luoghi in cui in passato i pazienti sono stati vittime di abusi, negligenza e di procedure mediche che meritano il nome di tortura.

Quando nel XVIII secolo alcuni medici, tra cui Philippe Pinel e William Tuke, ebbero l’idea di eliminare catene e punizioni corporali, vennero ritenuti dei veri rivoluzionari. Ma è solo nel 1845 che i malati di mente vennero riconosciuti effettivamente come pazienti bisognosi di cure. Nel tempo i manicomi vengono sostituiti dagli ospedali psichiatrici, strutture in cui i pazienti vengono aiutati a controllare la propria vita nel mondo esterno attraverso l’utilizzo combinato di psicofarmaci e psicoterapia.

In Italia le cose iniziarono a cambiare radicalmente solo con la legge 180 del 13 maggio 1978, conosciuta come Legge Basaglia, che innescò un processo culturale molto complesso alla cui base si eleva il principio per cui i pazienti devono essere considerati come esseri umani, con una propria identità, e non come numeri. La legge Basaglia vietò la costruzione di nuovi manicomi e ordinò la chiusura di quelli esistenti e vietò inoltre l’utilizzo di tutte quelle terapie volte a provocare uno shock. Le foto che vi mostriamo raccontano la storia dei decenni passati, in cui contenimento e moderazione del comportamento venivano imposti quotidianamente tramite l’impiego di procedure mediche dell’epoca come l’elettroshock e la lobotomia.

1. Una paziente del Cleveland State Mental Hospital nell’Ohio, 1946

Foto di malati mentali nei manicomi Mary Delaney Cooke/Corbis via Getty Images

2. Un paziente siede su una sedia di contenimento al West Riding Lunatic Asylum di Wakefield, in Inghilterra, nel 1869

Foto di malati mentali nei manicomi Wellcome Library, London

3. Dei pazienti seduti, Cleveland State Mental Hospital, Ohio, 1946

Foto di malati mentali nei manicomi

Mary Delaney Cooke/Corbis via Getty Images

4. Nel 1961, una guardia del carcere di Vacaville prepara un prigioniero per una lobotomia. Il direttore di Vacaville in quel momento era il dott. William Keating, uno psichiatra che era convinto che la “criminalità” fosse ospitata in certe aree del cervello, e quindi la lobotomia a Vacaville divenne routine

Foto di malati mentali nei manicomi Ted Streshinsky/CORBIS/Corbis via Getty Images

5. Il Dr. James Watts (a sinistra) e il Dr. Walter Freeman esaminano un paziente dopo una lobotomia. Data non specificata.

Foto di malati mentali nei manicomi George Washington University

6. Un paziente psichiatrico amputato al Friern Hospital di Londra (precedentemente noto come Colney Hatch Lunatic Asylum) posa per una foto intorno al 1890-1910

Foto di malati mentali nei manicomi Wellcome Library, London

7. Bambini con la camicia di forza, legati ad un radiatore all’interno dell’ospedale psichiatrico di Deir el Qamar, in Libano nel 1982

Foto di malati mentali nei manicomi

José Nicolas/Corbis via Getty Images

8. Una paziente che soffre di “paralisi generale” posa per una foto al West Riding Lunatic Asylum, Inghilterra, intorno al 1869

Foto di malati mentali nei manicomi Wellcome Library, London

9. Un prigioniero condotto al West Riding Lunatic Asylum di Wakefield, in Inghilterra, nel 1869

Foto di malati mentali nei manicomi Wellcome Library, London

10. Un chirurgo perfora il cranio di un paziente prima di eseguire una lobotomia in un ospedale psichiatrico in Inghilterra, nel novembre del 1946

Foto di malati mentali nei manicomi Kurt Hutton/Picture Post/Hulton Archive/Getty Images

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