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La terribile Maratona Olimpica del 1904, raccapricciante quanto gli Hunger Games

La maratona è uno degli eventi più seguiti delle Olimpiadi ma in pochi sanno che ai giochi olimpici del 1904, a terminare la corsa furono meno della metà dei partecipanti e che alcuni degli atleti arrivarono addirittura ad un passo dalla morte.

L’edizione del 1904 si svolse a St.Louis negli Stati Uniti e consisteva in un solo terzo delle competizioni che si svolgono oggi, molte delle quali vietate alle donne. In totale furono 652 gli atleti in gara, la maggior parte americani e le Olimpiadi durarono ben 5 mesi.

I concorrenti della maratona dovettero affrontare molte avversità durante la competizione, cosa che causò più di un abbandono della gara. In alcuni casi la situazione diventò anche piuttosto grave. Ma scopriamo insieme i dettagli di questa particolarissima corsa e la storia di alcuni dei suoi concorrenti più famosi.

Non tutti sanno che alcuni degli atleti della maratona olimpica del 1904 rischiarono la vita durante la corsa

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise wikipedia

Per qualche motivo, gli organizzatori pensarono che sarebbe stato meglio che si svolgesse durante il pomeriggio invece del mattino

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise mohistory

Ciò significava che gli atleti dovevano correre ad una temperatura di oltre 30 gradi Celsius e con un tasso di umidità pari al 90%

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise

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L’unica acqua a cui i concorrenti avevano accesso si trovava intorno ai 18 km

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La pista era interamente costituita da strade sterrate, quindi le auto che continuavano a percorrere le strade adiacenti ed i cavalli che cavalcavano avanti e dietro i corridori, alzavano enormi nubi di polvere che diventavano estremamente problematiche per i maratoneti

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise mohistory

Secondo una dichiarazione del cronista olimpico Charles Lucas “gli atleti in visita non erano abituati all’acqua e, di conseguenza, molti soffrivano di disturbi intestinali”

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise mohistory

Durante la gara fu trovato il corridore americano William Garcia disteso in mezzo alla pista

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise

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Durante la competizione fu ritrovato il corridore americano William Garcia disteso sulla strada, nel ben mezzo della pista, con gravi ferite interne per aver respirato la polvere sollevata dalle macchine e dai cavalli dei funzionari. Lucas ha detto che “le particelle di polvere hanno provocato un’erosione della parete membranosa dello stomaco e una grave emorragia che è costata quasi la vita al californiano”. Se non fosse stato trovato sarebbe morto.

Il postino cubano Andarín Carvajal era probabilmente l’atleta più impreparato in gara

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise wikimedia

Un altro concorrente fu il postino cubano Félix de la Caridad Carvajal de Soto conosciuto come Andarin Carvajal, probabilmente il più impreparato per la gara di tutti gli altri. Andarin perse tutti i suoi soldi, ottenuti grazie ad una colletta, al gioco dei dadi a New Orleans e arrivò in autostop a St.Louis, dove si tagliò i pantaloni cercando di farli sembrare più simili possibili agli shorts da corsa. Inoltre il resto dell’abbigliamento era decisamente inconsueto: maglia pesante e scarpe col tacco. Quando la maratona iniziò non mangiava ormai da 40 ore, quindi durante la corsa si fermò per prendere delle mele da un frutteto. Risultarono essere acerbe. Nonostante i forti crampi allo stomaco per le mele acerbe, Carvajal avrebbe potuto vincere. Secondo Lucas però, si fermò a chiacchierare con ogni gruppo di persone riunite lungo il percorso. Miracolosamente, l’uomo finì quarto nonostante tutte queste difficoltà.

I primi due neri africani gareggiarono proprio nella maratona del 1904

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Ci si aspettava che Len Tau e Yamasani, due atleti arrivati dal Sud Africa, finissero la corsa in un tempo record, ma non fu così. Taunyane risultò nono e Mashiani che fu costretto ad un fuoripista per colpa di alcuni cani aggressivi, arrivò dodicesimo.

Il corridore americano Frederick Lorz fece un giro in macchina nella speranza di poter incontrare la concorrenza vicino al traguardo

Maratona Olimpiadi 1904 St. Louise wikimedia

Il corridore americano Fred Lorz crollò a causa della disidratazione a circa 14 chilometri. Volendo arrivare a tutti i costi al traguardo, fece un tratto del percorso nella macchina del suo allenatore nella speranza di poter raggiungere gli altri concorrenti vicino al traguardo. L’auto, tuttavia, si ruppe intorno al 30° chilometro. Lorz saltò immediatamente fuori e si unì alla corsa per gli ultimi 10 chilometri. Sorprendentemente tagliò per primo il traguardo e acclamato come vincitore riuscì a farsi una foto con Alice Roosevelt, la figlia del presidente Roosevelt. Lorz arrivò ad un passo dall’essere premiato con la medaglia d’oro quando qualcuno della folla disse: “è quello che è arrivato in auto al traguardo”, costringendo Lorz a giocare la classica carta “stavo solo scherzando”. Gli organizzatori lo squalificarono e bandirono Lorz dalla competizione per tutta la vita. In realtà l’anno successivo venne amnistiato, così l’atleta poté partecipare alla maratona di Boston e vincerla senza alcun trucco.

Queste storie non sono così strane come quella di uno dei futuri vincitori, l’americano di origini britanniche Thomas Hicks

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Thomas Hicks era circa al 16° chilometro quando iniziò a mostrare segni di esaurimento estremo. L’atleta continuò però a correre, grazie anche all’aiuto di due uomini della sua squadra di supporto. Quando Hicks chiese da bere, gli pulirono solo la bocca con acqua calda distillata e a circa 11 chilometri dal traguardo, l’uomo era sull’orlo del collasso. Hicks non voleva altro che sdraiarsi e riposare ma il suo allenatore non lo permise. Gli diede allora una dose di “solfato di stricnina”, il veleno per topi, che a quei tempi la gente usava come stimolante, non essendoci regole contro i farmaci che aumentavano le prestazioni.

Con la stricnina nel sangue, Hicks divenne pallido e molle ma con uno sforzo di volontà riprese la corsa

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Tuttavia i suoi allenatori non credevano che potesse farcela, così diedero ad Hicks un’altra dose di stricnina con albumi d’uovo e usarono del brandy per lavare la bocca. “Negli ultimi due chilometri di strada,” scrisse Charles Lucas, “Hicks stava funzionando meccanicamente, come un macchinario ben oliato. I suoi occhi erano spenti; il colore cenere del suo viso e della sua pelle si era amplificato; le sue braccia apparivano come pesi ben legati; riusciva a malapena a sollevare le gambe, mentre le sue ginocchia erano quasi rigide”.

Hicks iniziò ad avere allucinazioni, credendo che il traguardo fosse ancora a 32 chilometri di distanza

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Durante gli ultimi chilometri implorò qualcosa da mangiare. Prima gli fu dato altro brandy e poi ingoiò altri due albumi. Hicks risalì la prima delle ultime due colline camminando. Quando entrò nello stadio provò anche a correre senza riuscirci. I suoi allenatori lo trasportarono fino al traguardo, tenendolo sollevato mentre i suoi piedi si muovevano avanti e indietro, e fu dichiarato vincitore.

Ci vollero un’ora e quattro medici prima che Hicks riuscì ad alzarsi da terra

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Hicks e Lorz si sfidarono di nuovo l’uno con l’altro alla maratona di Boston l’anno successivo. Lorz l’ha terminata in 2:38:25, vincendo l’evento senza l’aiuto di altro che delle sue gambe.

Il percorso della maratona

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