Sapevi che sono molte le opere d’arte rubate dal valore inestimabile che risultano tutt’oggi introvabili? L’arte non è infatti solo cibo per l’anima e la mente, ma rappresenta anche un ottimo e solido investimento, soprattutto quando si tratta di dipinti degli artisti più famosi di tutti i tempi.
Quando la Monna Lisa di Leonardo da Vinci fu rubata dal Museo del Louvre di Parigi nel 1911, il furto provocò una reazione di sdegno e preoccupazione in tutto il mondo. L’uomo che rubò la Gioconda fu Vincenzo Peruggia, un impiegato del Louvre che quel giorno rimase nascosto in un ripostiglio fino alla chiusura del museo, uscì poi dal suo nascondiglio quando non c’era più nessuno, prese il dipinto e usci da una porta sul retro aprendola con un coltellino. Due anni dopo, il ladro e il dipinto furono recuperati e la celebre opera di Leonardo tornò al museo nel 1914. L’intenzione di Peruggia, secondo le sue stesse dichiarazioni, era soprattutto quella di riportare il dipinto in Italia, dove riteneva che appartenesse.
Ma sono molte le opere d’arte dall’enorme valore, a volte inestimabile, che sono state rubate e che ancora oggi mancano all’appello. Dove si trovano rimane un mistero. Eccovi l’elenco delle opere d’arte rubate e mai ritrovate più famose di tutti i tempi.
1. I Papaveri (1887), Vincent Van Gogh, olio su tela, 50 milioni
Dipinto da Vincent Van Gogh, I Papaveri (noto anche come Vaso e Fiori) è stato rubato dal Museo Mohamed Mahmoud Khalil al Cairo nell’agosto del 2010. Il dipinto raffigura dei fiori di papavero gialli e rossi su uno sfondo scuro ed è di piccole dimensioni, misura infatti solo 65 x 54 centimetri. Si ritiene che Van Gogh abbia dipinto quest’opera tre anni prima del suo suicidio e che sia stato ispirato dall’ammirazione di Van Gogh per il pittore francese Adolphe Monticelli. Il dipinto ha un valore di circa 50 milioni di Euro, e non è certo difficile quindi capire il motivo per cui è stato rubato. Il furto del 2010 non è stato nemmeno il primo per questa celebre opera d’arte; era infatti già stata rubata dallo stesso museo nel giugno del 1977. Dopo una lunga operazione di ricerca, fu ritrovato dieci anni dopo in Kuwait. Poche ore dopo il secondo furto del 2010, i funzionari e la polizia egiziani credevano di aver scoperto i ladri all’aeroporto internazionale del Cairo quando due sospetti tentarono di salire a bordo di un aereo diretto per l’Italia. Ma questo indizio si rivelò falso e il dipinto non è stato ancora ritrovato.
2. Le Pigeon aux Petits Pois 81911), Pablo Picasso, olio su tela, 50 milioni
Dipinto nel 1911, Le Pigeon aux Petits Pois (Piccione con Piselli) di Pablo Picasso diventò oggetto di un grande furto nel Maggio del 2010. Rubato insieme ad altri quattro capolavori, l’opera d’arte di Picasso è stata rubata dal Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Tutte e cinque le opere hanno un valore stimato di 100 milioni di Euro. Si trattò quindi di un grande furto, ma eseguito da una sola persona. Tutto quello che è stato trovato sulla scena del crimine era un lucchetto rotto e una finestra rotta. I dipinti furono anche rimossi dalle loro cornici anziché tagliati. Nel 2011, un uomo venne giudicato colpevole del furto e condannato. Durante gli interrogatori, dichiarò di aver gettato l’opera d’arte in un cassettone dell’immondizia dopo aver ricevuto la visita della polizia. Tuttavia, la credibilità di questa versione è dubbia e non si sa dove si trovi il dipinto.
3. Concerto a Tre (1666-1667), Johannes Vermeer, olio su tela, 200 milioni
Dipinto da Johannes Vermeer nel 1666-1667 e raffigurante la scena di un uomo e due donne che suonano in una stanza, Concerto a Tre fu oggetto di una grande rapina, in stile Mission Impossible, che si svolse nel Marzo del 1990 al Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (USA). Due persone travestite da agenti di polizia entrarono nel museo dichiarando di rispondere a una chiamata e legarono le guardie. I ladri rubarono 13 dipinti, inclusa questa famosa opera d’arte di Vermeer, per un valore totale di 500 milioni di dollari. Fu il più grande furto di opere d’arte della storia. Il valore stimato del dipinto è di circa 200 milioni di Euro, il che lo rende l’opera d’arte più preziosa al mondo che non è ancora stata recuperata. Questa non è la prima volta che il dipinto scompare. Venne infatti venduto ad Amsterdam nel 1696 e nessuno lo vide per oltre 100 anni. Fu poi acquistato da Isabella Stewart Gardner nel 1892 a Parigi per circa 4.500 Euro e fu esposto nel museo nel 1903.
4. Cristo nella tempesta sul mare di Galilea (1633), Rembrandt van Rijn, olio su tela, 100 milioni
Un altro dipinto rubato durante stessa rapina del Vermeer fu Cristo nella tempesta sul mare di Galilea di Rembrandt van Rijn. Si ritiene che questo dipinto sia l’unico paesaggio marino di Rembrandt. Raffigura Gesù e il miracolo di calmare le acque del Mare di Galilea, secondo la descrizione del Vangelo di Marco. Dipinto nel 1633, è tra le opere d’arte più preziose al mondo. Nel 2013, l’FBI ha affermato di conoscere i colpevoli della rapina, ma da allora non ci sono stati ulteriori sviluppi sul caso. Un premio di 5 milioni di euro verrà dato a chi fornirà informazioni utili al ritrovamento dell’opera d’arte. Il museo mostra ancora le cornici vuote dei dipinti rubati.
5. Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi (1600), Caravaggio, olio su tela, 50 milioni
Le opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio, uno degli artisti più prolifici della storia, sono tra le più preziose al mondo e, di conseguenza, ci sono stati numerosi tentativi da parte dei ladri di rubarle. Un furto in particolare ebbe successo e avvenne nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 quando la Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi fu rubata dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, in Sicilia. Il dipinto era appeso sopra l’altare e misurava quasi sei metri quadrati. A causa delle sue grandi dimensioni, il ladro rimosse il dipinto dalla sua cornice per trasportarlo più agevolmente. L’Oratorio fu saccheggiato anche di altre opere d’arte, legni preziosi e panche intarsiate con madreperla. Ancora oggi non si sa dove si trovi La Natività del Caravaggio. Si ritiene che la mafia siciliana locale abbia compiuto il furto, ma nessun indizio concreto è venuto fuori nel corso degli anni. Tra le ipotesi c’è quella che il dipinto sia nascosto all’estero o che sia stato distrutto durante il furto o durante il terremoto del 1980.
6. The Just Judges (1432), Jan van Eyck, olio e tempera su legno, inestimabile
Rubato nel 1934, The Just Judges di Jan van Eyck (noto anche come I Giusti Giudici) faceva parte del Polittico dell’Agnello Mistico nella cattedrale di San Bavone a Gand, in Belgio, opera d’arte che Jan van Eyck creò tra il 1426 e il 1432. Si ritiene che il pannello, dipinto presumibilmente insieme a suo fratello Hubert van Eyck, raffiguri diversi personaggi dell’epoca insieme agli stessi Jan e Hubert van Eyck. Stranamente, i Giusti Giudici è stata l’unica parte della pala d’altare a 12 pannelli che fu rubata. Inoltre, i ladri lasciarono una nota che recitava “Preso dalla Germania dal Trattato di Versailles”, scritta in francese. L’anno seguente ci fu uno scambio epistolare tra il governo belga e il presunto ladro, un politico del posto di nome Arsène Goedertier. Sul letto di morte, il ladro affermò di sapere dove si trovasse il dipinto ma che avrebbe portato il segreto nella sua tomba. Ad oggi, l’opera d’arte è ancora dispersa, anche se è stato a lungo ipotizzato che fosse stata distrutta. Il pannello fu sostituito nel 1945 da una copia dell’artista belga Jef Van der Veken, che applicò uno strato di cera sulla copia per simulare la patina originale e assicurarsi che si fondesse visivamente con il resto della pala d’altare.
7. Ritratto di giovane uomo (1516-1517), Raffaello, olio su tavola, 100 milioni – inestimabile
Trafugato dai nazisti in Polonia, si ritiene che il Ritratto di giovane uomo sia stato dipinto da Raffaello Sanzio intorno al 1516-1517. Viene spesso citato come uno dei più importanti dipinti dispersi dalla Seconda Guerra Mondiale. Sebbene oggetto di controversie, si ritiene che il dipinto raffiguri un autoritratto di Raffaello, perché i tratti del viso sono simili a quelli trovati nel suo autoritratto all’interno dell’affresco La Scuola di Atene. Il ritratto mostra un giovane ben vestito, raffigurato in un primo stile manierista. Nel 1939, il Principe Augustyn Józef Czartoryski salvò dalle mani naziste un certo numero di opere d’arte dal Museo Czartoryski, tra cui il Ritratto di giovane uomo. Ma nonostante fosse ben nascosta, la collezione fu scoperta dalla Gestapo. Il ritratto fu inviato a Berlino e poi a Dresda per far parte della Collezione del Führer a Linz. Il dipinto è stato visto per l’ultima volta fu a Cracovia quando fu collocato nel castello di Wawel. Non si sa dove si trovi attualmente. Nel 2012 è stata pubblicata una falsa notizia che riportava un presunto ritrovamento del dipinto, ma si rivelò presto una bufala.
8. Charing Cross Bridge, Londra (1899-1904), Claude Monet, olio su tela, 50 milioni
Tra il 1899 e il 1904, l’impressionista Claude Monet dipinse la sua famosa serie del Charing Cross Bridge a Londra, nella quale raffigura il ponte in varie ore del giorno e da diversi punti di vista. Uno di questi dipinti è stato rubato nel Kunsthal Museum di Rotterdam il 16 Ottobre del 2012, tra le altre opere d’arte rubate c’erano Tete d’Arlequin di Picasso, Femme devant une fenêtre ouverte di Gauguin, La Liseuse en Blanc et Jaune di Matisse, Autoritratto di De Haan e Woman with Eyes Closed di Lucian Freud. Un gruppo di ladri rumeni venne accusato del furto e condannato per il crimine. Uno dei ladri affermò che il dipinto di Monet, così come alcune altre opere d’arte rubate, era stato bruciato nella stufa di sua madre per distruggere le prove del furto. In seguito ad una perquisizione, durante la quale la stufa venne esaminata e analizzata, furono trovate tracce di pigmento ma non vennero riscontrate prove sufficienti per dimostrare la veridicità dell’affermazione. Il dipinto è ancora tra quelli dispersi e le indagini continuano.
9. Ragazza che legge in bianco e giallo (1919), Henri Matisse, olio su tela, 200 milioni
Durante il furto di opere d’arte avvenuto a Rotterdam, venne rubato anche il dipinto Ragazza che legge in bianco e giallo dell’artista francese Henri Matisse. Dipinta nel 1919, l’opera raffigura una donna immersa nella lettura di un libro, seduta accanto a un tavolo con un vaso di fiori. Questo furto di opere d’arte è stato uno dei più grandi della storia. I ladri si introdussero nel museo attraverso un’uscita di sicurezza e portarono via numerosi capolavori, il tutto in due minuti. La madre di uno dei ladri raccontò che l’arresto di suo figlio la spaventò, e che per questo motivo seppellì le opere d’arte, che erano nascoste in una casa abbandonata, all’interno di un cimitero nel villaggio di Caracliu. Successivamente dissotterrò i dipinti e li bruciò nella sua stufa. Il dipinto di Matisse e le altre opere rubate facevano parte della collezione della Triton Foundation.
10. Ritratto di Francis Bacon (1951), Lucian Freud, olio su tela, 25 milioni
Scomparso nel 1988, Francis Bacon dipinto da Lucian Freud venne rubato dalla Neue Nationalgalerie di Berlino, probabilmente da un fan di Bacon o da uno studente. La galleria d’arte era gremita al momento del furto. Freud disegnò perfino una locandina con la quale si offriva una ricompensa a chi avesse trovato l’opera d’arte o fornito indicazioni utili al suo ritrovamento, ma l’iniziativa non ottenne i risultati sperati. La locandina raffigura una versione monocromatica del ritratto e riportava la scritta “Wanted” in rosso insieme alla ricompensa (300.000 marchi tedeschi). Il dipinto rubato testimonia la stretta amicizia di Freud e Bacon ed era molto apprezzato per la sua natura intima e la tensione espressiva. Al momento del furto, il ritratto era stato prestato dalla collezione Tate per una retrospettiva sull’artista alla galleria d’arte di Berlino.
11. Panorama con Obelisco (1638), Govert Flinck, olio su tavola, 10 milioni
Panorama con Obelisco era stato erroneamente attribuito a Rembrandt ma venne in seguito stabilito che è stato dipinto dall’artista olandese Govert Flinck nel 1638. Il dipinto ad olio su legno raffigura un paesaggio pastorale con un misterioso obelisco sullo sfondo ed è stato eseguito durante il soggiorno dell’artista a Roma, mentre perfezionava la sua arte nelle antiche rovine di Tivoli. Il dipinto era in mostra al Museo Isabella Stewart Gardner a Boston, in Massachusetts, Stati Uniti, prima di essere stato rubato il 18 marzo 1990. Si tratta forse del più grande furto di opere d’arte della storia.
Panorama con Obelisco è stato uno dei 13 dipinti rubati quel giorno. Si ritiene che il valore totale delle opere d’arte rubate sia di circa 500 milioni. Il paesaggio di Flinck da solo vale circa 10 milioni, anche se ha perso un po’ di valore dopo che è stato dimostrato non essere opera di Rembrandt. Il dipinto è tutt’ora introvabile.
12. Chez Tortoni (1879-1880), Édouard Manet, olio su tela, inestimabile
Il dipinto raffigura un gentiluomo non identificato seduto a un tavolo del Café Tortoni di Parigi mentre disegna su un quaderno in compagnia di un bicchiere di birra sul tavolo. Questo dipinto è tra quelli rubati all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, il 18 marzo 1990. Il dipinto è tutt’ora introvabile.
13. Vista di Auvers-sur-Oise (1879-1880), Paul Cézanne, olio su tela, 3 milioni
Il 31 dicembre 1999, durante i fuochi d’artificio che accompagnavano la celebrazione del nuovo millennio, un ladro si introdusse nel Museo Ashmolean di Oxford, in Inghilterra, e rubò il dipinto di Cezanne Vista di Auvers-sur-Oise. Il dipinto è stato descritto come un’importante opera d’arte che testimonia il passaggio ad una pittura più matura di Cezanne.
14. Ritratto di Signora (1916-1917), Gustav Klimt, olio su tela, 30 milioni
Questa opera d’arte rappresenta un vero mistero. Ritratto di signora è un olio su tela del 1916-17 di Gustav Klimt e raffigura un ritratto di una figura femminile. Fu acquisito dalla Galleria Ricci-Oddi a Piacenza nel 1925.
Nel 1996, un’analisi ai raggi X rivelò che il ritratto era in realtà dipinto su un’altra opera perduta di Klimt, Ritratto di giovane donna (con cappello e sciarpa), che scomparve nel 1917. Il ritratto originale raffigurava una donna con cui si ritiene che Klimt avesse avuto una relazione amorosa, ma dopo la sua morte improvvisa l’artista dipinse sopra l’opera.
Si ritiene che il dipinto sia stato rubato il 22 febbraio 1997, poco prima dell’inaugurazione di una mostra e durante il restauro dell’edificio dove si trovava. Successivamente, le forze dell’ordine scoprirono un falso di alta qualità a Ventimiglia, al confine con la Francia, nell’aprile 1997, in un pacchetto indirizzato all’ex Presidente del Consiglio Bettino Craxi, che si trovava a Hammamet, in Tunisia, per sfuggire alla giustizia italiana. Si ipotizza che il presunto furto di Febbraio potrebbe essere stato messo in scena poco prima della mostra, per coprire lo scambio del dipinto originale con il falso, avvenuto alcuni mesi prima. Il caso è stato riaperto nel 2014.
Aggiornamento: il dipinto è stato ritrovato a Piacenza, nell’alveo del muro perimetrale della galleria Ricci Oddi. La sua scomparsa resta tuttora un mistero.
15. Giardino della canonica a Nuenen in primavera (1884) – Vincent van Gogh, il suo primo olio su tela, valore sconosciuto
Il “Giardino della canonica a Nuenen in primavera” è stato dipinto da Vincent van Gogh nel 1884 ed è il primo olio su tela dell’artista. L’opera è stata rubata il 30 marzo del 2020, giorno del 167° compleanno dell’artista. Il dipinto raffigura i giardini circostanti la canonica di Nuenen.
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