La forza che può racchiudere un piccolo essere vivente è incredibile. Parliamo di una pianta, un bonsai piantato nel 1625, che ha avuto la forza di sopravvivere a diverse generazioni della famiglia Yamaki e che nemmeno il terribile bombardamento atomico su Hiroshima ha stroncato.
In quell’agosto del 1945 che cambiò per sempre il mondo, il bonsai apparteneva a Masaru Yamaki, che insieme alla sua famiglia era uno dei coltivatori di bonsai più rispettati del Giappone. La mattina del 6 agosto, quando esplose la bomba, la famiglia di Yamaki, Masaru stesso con sua moglie Ritsu e il loro giovane figlio Yasuo, si trovavano all’interno della loro abitazione situata a poco più di 3 Km dall’epicentro. Il grosso muro dell’abitazione li protesse dal calore e dalle radiazioni, e miracolosamente le uniche ferite che riportarono furono frammenti di vetro nella pelle. Il bonsai invece si trovava all’esterno della casa, in una specie di vivaio insieme ad altri bonsai. Anche questo edificio aveva mura spesse che protessero allo stesso modo le piante. La famiglia si prese cura del bonsai fino al 1976, anno in cui venne regalato agli Stati Uniti come dono di pace, senza che questi venissero informati che il bonsai era in realtà un sopravvissuto di Hiroshima.
Fu solo nel 2001 che il National Bonsai & Penjing Museum di Washington, dove il bonsai è esposto, scoprì la sua vera storia. I due figli di Yasuo, divenuti grandi, decisero di visitare il museo per vedere il bonsai e rendere così omaggio alla memoria del loro nonno. Shigeru e Akira Yamaki raccontarono ad una guida del museo la loro storia. Quest’ultima informò subito il curatore del museo, Warren Hill, di chi in realtà fossero i due giovani, che scoprì quindi come il bonsai fosse sopravvissuto al bombardamento più di 45 anni prima e che fosse stato curato dalla loro famiglia per ben 5 generazioni prima di approdare in America. Hill si accorse di avere un vero tesoro tra le mani. In un secondo viaggio, Shigeru Yamaki portò al curatore le foto storiche dell’albero nel vivaio del nonno e le foto di una troupe televisiva fatte prima che partisse per gli Stati Uniti.
Questo bonsai di pino bianco giapponese è sopravvissuto all’esplosione nucleare che ha devastato Hiroshima, il 6 agosto del 1945
Wikimedia Commons
Sono diversi gli alberi che sopravvissero alla bomba atomica.
Il fungo apparso su Hiroshima subito dopo il bombardamento
Wikimedia Commons
Gli effetti su Hiroshima furono devastanti, guardate queste 33 immagini che ne documentano l’orrore.
Una madre ed il figlio siedono tra le rovine di Hiroshima quattro mesi dopo l’attentato
Wikimedia CommonsIl fungo atomico, simbolo di morte e distruzione, ed il bonsai sopravvissuto, simbolo di vita e segno di pace
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