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Il pandoro Balocco Chiara Ferragni in vendita sul web a €599 e la bambola Trudi a €2000, ecco perché

Nel mondo effervescente della moda e dell’influenza digitale, un recente caso ha catturato l’attenzione del pubblico e dei media: il pandoro Balocco firmato da Chiara Ferragni, un prodotto natalizio che ha scatenato non solo curiosità ma anche controversie.

Il pandoro Balocco firmato da Chiara Ferragni, originariamente venduto a 9 euro, è diventato un oggetto di culto su internet con prezzi che hanno raggiunto i 599 euro

Bambola Trudi Chiara Ferragni

Originariamente venduto a 9 euro, questo dolce è diventato improvvisamente un oggetto di culto su internet, con prezzi che hanno raggiunto i 599 euro su siti di compravendita come eBay e Subito. Non solo il pandoro, ma anche altri gadget legati al nome di Ferragni hanno visto un aumento significativo dei prezzi: dal pettine dell’uovo di Pasqua venduto tra i 70 e i 90 euro, alla mascherina di cartone a 8 euro più spese di spedizione, fino alla prima bambola firmata Trudi della Ferragni offerta a 2000 euro.

Altri gadget legati al nome di Ferragni, come il pettine dell’uovo di Pasqua e la prima bambola firmata Trudi, hanno visto un notevole aumento di prezzo

Pandoro Balocco Chiara Ferragni

I prezzi sono aumentati a cifre esorbitanti sul mercato online a causa dell’intensa attenzione mediatica e del valore percepito come oggetto di collezionismo legato alla celebrità di Ferragni, specialmente in seguito alle controversie e alle indagini giudiziarie.

Tuttavia, questa impennata dei prezzi non è stata accompagnata da una domanda corrispondente. Ad esempio, su eBay, un venditore ha avviato un’asta per il pandoro di Ferragni a 599 euro, con la possibilità di acquistarlo immediatamente per 840 euro, ma non ha ricevuto offerte.

La Procura di Milano ha aperto un’indagine per truffa aggravata contro Ferragni e Alessandra Balocco, con conseguente sospensione di uno spot pubblicitario di Coca Cola

Uovo di Pasqua Chiara Ferragni

Sul fronte giudiziario, la situazione si è complicata ulteriormente. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per truffa aggravata nei confronti di Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata dell’azienda produttrice del pandoro. Il caso ha avuto ripercussioni anche sul piano pubblicitario, con la sospensione di uno spot di Coca Cola che avrebbe visto Ferragni come protagonista. Inoltre, Ferragni è stata multata per un milione di euro a causa dell’iniziativa legata al pandoro.

Il “caso Balocco-Ferragni” si è rivelato molto più di una semplice operazione di marketing legata a un prodotto natalizio. Inizialmente, l’iniziativa prevedeva la vendita di pandori firmati da Chiara Ferragni, con parte del ricavato destinato alla beneficenza, specificatamente alla ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing. Tuttavia, la situazione ha preso una piega inaspettata quando è emerso che la somma destinata alla beneficenza era stata già stanziata prima della vendita del pandoro.

Questo ha portato la Procura di Milano ad aprire un fascicolo per truffa aggravata nei confronti della famosa influencer e di Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata dell’azienda produttrice.

Ferragni e l’azienda Balocco hanno espresso la loro serenità e collaborazione con le autorità, affermando di aver agito in buona fede

Chiara Ferragni

Nonostante le accuse, sia Ferragni che l’azienda Balocco hanno espresso la loro serenità e la convinzione di aver agito in buona fede, collaborando con le autorità per chiarire la situazione. Anche personaggi come il marito di Ferragni, Fedez, e il leghista Matteo Salvini, hanno difeso pubblicamente Ferragni, sottolineando l’eccessivo accanimento mediatico nei suoi confronti e la differenza tra una pratica commerciale scorretta e una truffa aggravata.

Il caso ha generato reazioni difensive da parte di personaggi pubblici come Fedez e Matteo Salvini, evidenziando l’intensa attenzione mediatica e le complesse dinamiche legali e di marketing coinvolte

Chiara Ferragni Coca Cola

Questo caso mette in luce non solo la potenza dell’influenza delle celebrità nel mondo contemporaneo, ma anche le complesse dinamiche legali e mediatiche che possono emergere da una semplice iniziativa di marketing, trasformando un comune prodotto natalizio in un simbolo di controversia e dibattito pubblico​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​​. Tu che ne pensi di questa vicenda? Diccelo nei commenti!

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Keblogger: Francesca Proietti

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