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La malattia del sudore: l’epidemia dimenticata che uccise migliaia di persone

Nel 1485 una misteriosa malattia altamente contagiosa colpì l’Inghilterra, per poi espandersi con una serie di epidemie in tutta l’Europa, dove causò migliaia di morti. Dopo l’ultima epidemia documentata del 1551, la malattia scomparve inspiegabilmente.

Sebbene alcuni scienziati pensino che si sia trattato di un Hantavirus, tutt’oggi le cause di queste epidemie restano un mistero.

The Sleeping Beauty, di John Collier, 1921 (wikimedia)

La Malattia del sudore o sudore inglese, come fu chiamata, aveva un esordio improvviso e poteva portare alla morte in poche ore. Le vittime presentavano improvvisamente febbre e brividi, insieme a mal di testa, forti dolori al collo, alle spalle e agli arti, e grande debolezza. Alla fase del freddo, che poteva durare da mezz’ora a tre ore, seguiva una fase di calore, caratterizzata da sudorazione abbondante e sete, accompagnate da delirio, polso rapido, palpitazioni e dolore toracico. Nelle fasi finali, la vittima si addormentava per non svegliarsi mai più. L’aspetto più terrificante della malattia del sudore era la velocità con cui uccideva. La maggior parte delle vittime erano morte entro 18 ore dalla comparsa dei primi sintomi. Solo coloro che sopravvivevano alle prime 24 ore avevano la possibilità di salvarsi.

Ritratto di Henry Brandon (1535-1551) 2º duca di Suffolk, morto nell’epidemia del 1551 (wikipedia)

Ci furono 5 grandi focolai della malattia, il primo nel 1485 e l’ultimo documentato nel 1551. Una variante meno grave della malattia, nota come “Sudore della Piccardia”, scoppiò nel nord della Francia tra il 1718 e il 1874. Durante questo periodo, ci furono quasi duecento focolai, ma il tasso di mortalità fu molto più basso.

La malattia del sudore colpì la prima volta durante il regno di Enrico VII, nel 1485, subito dopo la battaglia di Bosworth. Uccise più di diecimila persone in un solo mese. Un focolaio meno diffuso si verificò nel 1507, seguito da una terza e molto più grave epidemia nello stesso anno, che si diffuse anche in Francia: in alcune aree uccise metà della popolazione. La quarta epidemia scoppiò a Londra nel 1528 e si diffuse rapidamente in tutta l’Inghilterra. Secondo quanto riferito, Enrico VIII fuggì da Londra per evitare di contrarre la malattia e passò da una residenza all’altra, dormendo in un letto diverso ogni notte. La malattia è poi apparsa ad Amburgo, all’improvviso come a Londra, e si diffuse così rapidamente che più di mille persone morirono in poche settimane. Si diffuse in tutta Europa, raggiungendo la Svizzera, la Danimarca, la Svezia, la Norvegia, la Lituania, la Polonia e persino la Russia. La malattia fece la sua ultima comparsa nel 1551. La malattia si diffuse soprattutto tra i ricchi e la classe superiore. I monasteri furono colpiti molto duramente e le vittime tra i chierici furono elevate. Si dice che anche Anne Bolena, moglie del re Enrico VIII, abbia contratto la malattia, a cui sopravvisse. Tra le morti attribuite alla malattia del sudore ci fu anche quella di Arthur Tudor, il figlio maggiore di Enrico VII d’Inghilterra.

Ritratto di Charles Brandon (1537-1551) 3º duca di Suffolk, morto nell’epidemia del 1551 a poche ore di distanza dal fratello (wikipedia)

Gli studiosi moderni suggeriscono che la malattia potrebbe essere stata causata da un hantavirus sconosciuto, trasmesso all’uomo da roditori portatori. Nell’uomo, l’hantavirus provoca un’infezione polmonare fatale che induce sintomi simil-influenzali come febbre, tosse, dolore muscolare, mal di testa e letargia. Il tasso di mortalità arriva fino al 36 percento. L’hantavirus fu isolato per la prima volta durante la guerra di Corea (1950-1953), quando le truppe furono colpite da quella che allora veniva chiamata febbre emorragica coreana. Un soldato su dieci si ammalò e morì. Al virus fu dato il nome del fiume Hantan, che si trova in Corea del Sud. Da allora, i casi di hantavirus nel mondo sono stati pochissimi. Un’altra ipotesi è che la malattia sia stata causata dall’arbovirus, diffuso da zecche e zanzare. In alcune aree la malattia del sudore comparve dopo periodi di piogge prolungate e inondazioni estese, quindi in zone con un alto tasso di umidità. Questo potrebbe spiegare perché le aree ad un’altitudine maggiore e più fredde non furono colpite. Tra le altre ipotesi sono stati considerati il botulismo alimentare e l’antrace, ma alla fine resta difficile dire quale sia sta effettivamente la causa. Del resto, come altre epidemie, la malattia del sudore scomparve improvvisamente così come era apparsa.

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